Panormos International Weeks cura tre incontri a Umdl 2019

3Panormos International Weeks è un progetto culturale di Evelina Santangelo e Paola Caridi, che coniuga la riflessione sul Mediterraneo come trama di narrazioni, visioni, destini, civiltà, religioni, saperi, arti, scienze, commerci, poteri, traffici a quella su Palermo come tutto-porto, luogo che accoglie e contiene e si fa chiave di decrittazione del contemporaneo. Da questo approccio alla cultura, che si sposa con il tema dell’edizione 2019 di Una marina di libri, Isola/Isole, in cui l’isola è simbolico luogo a cui si approda e da cui si parte, porta aperta nei confronti del mondo, nasce il palinsesto di incontri proposto da Panormos International Weeks alla decima edizione del nostro festival.

Giovedì 6 giugno
Ore 19:30 | Tepidarium
La nostra Africa
Alessandra Di Maio conversa con Vittorio Longhi
a cura di Panormos International Weeks e Una marina di libri

Ci sono molte pagine che l’Italia ha preferito rimuovere, della sua storia in Africa. Una di queste è la storia dei figli dimenticati del colonialismo italiano, nel Corno d’Africa e in Italia. Vittorio Longhi, giornalista, esperto di diritti del lavoro, è lui stesso un discendente di questo capitolo di italiani occupanti e colonizzatori.
La questione dei figli italiani del colonialismo fa parte, a sua volta, di una questione ben più ampia e altrettanto nascosta, in Europa: gli africani e gli afrodiscendenti, prime vittime di indifferenza e stereotipi, cui le Nazioni Unite hanno dedicato – fino al 2024 – il Decennio per le persone di discendenza africana.
Una rappresentazione limitata e superficiale ha fatto, così, dimenticare la più complessa dimensione culturale, sociale ed economica dell’Africa, oggi centrale non solo per l’Europa, ma ancor più nello scenario globale.
A conversare con Vittorio Longhi è Alessandra Di Maio, esperta di studi postcoloniali e docente di letteratura inglese all’università di Palermo.

Sabato 8 giugno
Ore 21:00 | Ai bambù
Incontro
Mappe diasporiche
Nathalie Handal conversa con Paola Caridi
a cura di Panormos International Weeks e Una marina di libri

In quale lingua scrive una scrittrice che non ha una lingua madre? Cosa significa far parte di una diaspora, essere in esilio, moltiplicare le lingue della propria vita quotidiana e artistica? Nathalie Handal è una delle voci più interessanti della diaspora araba. Una voce artistica che del suo nomadismo culturale ha fatto creazione, scrittura, professione. Non solo attraverso la poesia e la drammaturgia ma anche attraverso l’indagine sulle città, che continua a portarla da un capo all’altro del mondo.
A conversare con Nathalie Handal sarà Paola Caridi, anche lei a suo modo nomade Si incontreranno su due città in comune: Gerusalemme e Betlemme.

Domenica 9 giugno
Ore 13:00 | All’ombra del ficus
Incontro
Fare cultura e letteratura tra boschi, giardini e isole
Evelina Santangelo e Piero Melati dialogano con Laura Pugno, scrittrice, poetessa e direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid
a cura di Panormos International Weeks e Una marina di libri

Cosa vuol dire oggi «fare cultura» e cosa vuol dire «scrivere romanzi» nel sentire comune, nelle intenzioni di chi li pubblica, nelle intenzioni di chi li scrive? Vuol dire edificare giardini, inoltrarsi in boschi, finire in isole più o meno remote?
E il pubblico? I lettori, le lettrici?
«Siamo così invecchiati, noi lettori, da non poter più sopportare il dolore?» «Abbiamo bisogno di pace, silenzio, calore, di un guscio che si chiuda su di noi…» «È questa la sensazione che associamo alla lettura, il crepuscolo? Questo lettore, lettrice che deve sapere, sperare che ce la farà attraverso le parole, le pagine di un altro, da che cosa è stato vinto, cosa ha paura di perdere?» E cosa comporta allora muoversi in territori selvaggi?
Queste alcune delle domande che Laura Pugno si pone «In territorio selvaggio», un saggio in cui c’è dentro una poetica, un’idea di cultura e un modo di intendere la scrittura di romanzi oggi.