Gli scrittori che ci mancano | La rassegna più amata compie otto anni

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Nel calendario di incontri di Una marina di libri 2023, in programma a Parco Villa Filippina, nel cuore di Palermo, da giovedì 8 a domenica 11 giugno, non può mancare “Gli scrittori che ci mancano”, uno degli appuntamenti più amati dal pubblico della nostra manifestazione; per l’ottavo anno il festival ospiterà un ciclo di momenti di riflessione e omaggio rivolti ad autori che non sono più tra noi, da pochi mesi o da molti anni, e che hanno influenzato in maniera significativa l’immaginario culturale e letterario non solo italiano.

Tre gli appuntamenti in programma, sulla terrazza di Parco Villa Filippina: saranno dedicati a Italo Calvino, Sylvia Plath e Vitaliano Trevisan.

Venerdì 9 giugno
Ore 18:30 | Terrazza
Gli scrittori che ci mancano
Omaggio a Italo Calvino
Presentazione del libro
Calvino fa la conchiglia. La costruzione di uno scrittore
Hoepli
di Domenico Scarpa
Interviene: Costanza Quatriglio
Sarà presente l’autore
a cura di Una marina di libri
Evento con servizio di traduzione LIS realizzato con il sostegno di Fondazione Sicana

“Calvino fa la conchiglia” è un libro-sfera e un libro mosaico. È un libro coerente e composito che restituisce tutto Italo Calvino, anzi, tutti gli Italo Calvino che sotto questo medesimo nome si sono presentati al pubblico in forme sempre diverse, sorprendenti ogni volta.

Sabato 10 giugno
Ore 18:30 | Terrazza
Gli scrittori che ci mancano
Omaggio a Sylvia Plath
Interviene: Marilena Renda
a cura di Una marina di libri
Evento con servizio di traduzione LIS realizzato con il sostegno di Fondazione Sicana

A sessant’anni dalla morte di Sylvia Plath, Marilena Renda ne racconta la vita e l’opera per capire cosa resta della figura di una delle più importanti poetesse americane del Novecento.

Domenica 11 giugno
Ore 19:00 | Casa Forst
Gli scrittori che ci mancano
Omaggio a Vitaliano Trevisan
Presentazione del libro
Black Tulips
Einaudi
Intervengono: Emiliano Ceresi, Andrea Cortellessa
a cura di Una marina di libri
Evento con servizio di traduzione LIS realizzato con il sostegno di Fondazione Sicana

L’opera postuma di uno dei piú grandi autori della sua generazione.
«Scrivere, per quanto atto privo di speranza, o forse proprio per questo, significa aver fede».
L’ultima opera a cui Vitaliano Trevisan stava lavorando, inviata all’Einaudi qualche mese prima di morire. Nella sua brutale, lancinante verità, è forse quella che gli assomiglia di più: interrotta ma non incompiuta.